Gli affreschi di Bondone
IL PAESE DI BONDONE - VALLE DEL CHIESE - TRENTINO
Aspettando Bondone in Strada....
Bondone: i dipinti murali
Passeggiando lungo le stradine strette strette di Bondone colpiscono i dipinti murali che adornano molte case, testimoni silenzio...si di una profonda religiosità popolare.
Osservando le immagini devozionali che ornano quelle case, sorprende di trovare pochi Crocifissi. Forse, quella gente, non aveva bisogno di rappresentarsi quanto è duro patire e morire. Aveva familiarità con la sofferenza e perciò cercava protezione e consolazione.
Ecco allora le molte immagini del Padre Eterno, mai però in atteggiamento di giudizio. Sempre con segni che trasmettono protezione e soccorso.
Ed ecco le innumerevoli immagini della Madonna, quasi sempre col Bambino in braccio. Come la statua della Vergine che, a settembre, è portata in processione fin dentro il bosco, al capitello di Plos, per soddisfare un voto fatto in tempo di peste.
Accanto alla Madonna, ecco poi altri Santi ausiliatori, primo fra tutti S. Rocco, protettore contro la peste, poi il grande taumaturgo S. Antonio da Padova, l’Angelo Custode, S. Martino a cavallo che divide il suo mantello col povero.
Su tutte le raffigurazioni domina tuttavia, per ricchezza di significato, quella del Re di fronte alla Morte. E’ una sintetica danza macabra, che racconta quelle nascoste convinzioni dei povericristi che sono un po’ anche sensi di rivalsa: alla fine, davanti alla Morte, tutti saranno uguali, il Re e il Carbonaio.
Il Re di fronte alla Morte
Prenditi o morte oro e
argiento a tuo piacere
Lassami la vita ancor
godere
Se l’uomo pagarmi
potesse con oro e
argiento sarei padrona di
ogni tesoro
Perché son giusta e retta
non mi faccio conto
alcuna ricchezza

(testo adattato tratto da: Bondone e Baitoni, Due paesi del Trentino: immagini da ricordare - Cooperativa “Il Chiese”, 2004)
Aspettando Bondone in Strada....
Bondone: i dipinti murali
Passeggiando lungo le stradine strette strette di Bondone colpiscono i dipinti murali che adornano molte case, testimoni silenzio...si di una profonda religiosità popolare.
Osservando le immagini devozionali che ornano quelle case, sorprende di trovare pochi Crocifissi. Forse, quella gente, non aveva bisogno di rappresentarsi quanto è duro patire e morire. Aveva familiarità con la sofferenza e perciò cercava protezione e consolazione.
Ecco allora le molte immagini del Padre Eterno, mai però in atteggiamento di giudizio. Sempre con segni che trasmettono protezione e soccorso.
Ed ecco le innumerevoli immagini della Madonna, quasi sempre col Bambino in braccio. Come la statua della Vergine che, a settembre, è portata in processione fin dentro il bosco, al capitello di Plos, per soddisfare un voto fatto in tempo di peste.
Accanto alla Madonna, ecco poi altri Santi ausiliatori, primo fra tutti S. Rocco, protettore contro la peste, poi il grande taumaturgo S. Antonio da Padova, l’Angelo Custode, S. Martino a cavallo che divide il suo mantello col povero.
Su tutte le raffigurazioni domina tuttavia, per ricchezza di significato, quella del Re di fronte alla Morte. E’ una sintetica danza macabra, che racconta quelle nascoste convinzioni dei povericristi che sono un po’ anche sensi di rivalsa: alla fine, davanti alla Morte, tutti saranno uguali, il Re e il Carbonaio.
Il Re di fronte alla Morte
Prenditi o morte oro e
argiento a tuo piacere
Lassami la vita ancor
godere
Se l’uomo pagarmi
potesse con oro e
argiento sarei padrona di
ogni tesoro
Perché son giusta e retta
non mi faccio conto
alcuna ricchezza

(testo adattato tratto da: Bondone e Baitoni, Due paesi del Trentino: immagini da ricordare - Cooperativa “Il Chiese”, 2004)